quinta-feira, 18 de setembro de 2008

Fernandinha - Itália

Flagrantes de Fernandinha, filha do nosso sobrinho Pepito, que atualmente joga na Itália.














Entrevista de Fernandinha na Itália.
[ FERNANDINHA]
«Da Copacabana fino a Busto Arsizio
ho trovato chi fa la differenza: Parisi»
La nuova stella: «Mi piace sentirmi sotto pressione, ben venga l’obbligo del 5° posto»
[ IN CAMPO ALLE 18 ]
C’è Villa Cortese al PalaYamamay
Grande 4 ottobre contro la Foppa
BUSTO ARSIZIO (s.g.) La ragazza si svela: oggi alle 18, infatti, la Yamamay giocherà
contro la Mc Carnaghi Villa Cortese di serie A2 la prima vera partita dell’anno
nel suo guscio di viale Gabardi. Il contesto è quello del secondo Galà dello Sport-
Trofeo Bianca Garavaglia, il biglietto costa 5 euro e l’incasso sarà devoluto all’Associazione
Bianca Garavaglia. Le farfalle si presentano al gran completo, mentre Villa
Cortese, nelle cui file milita l’amatissima Nicoletta Luciani, non potrà contare
su un’altra rispettatissima ex bustocca come Alice Blom, impegnata con l’Olanda
nelle qualificazioni al Grand Prix 2009.
ASSOCIAZIONE BIANCAGARAVAGLIA
L’Associazione nasce nel 1987 grazie all’impegno
dei genitori di Bianca, bimba purtroppo colpita all’età di 5 anni da una
rara forma di neoplasia, un tumore infantile.
Per maggiori informazioni o, ancora meglio, per dare una mano,
è possibile consultare il sito www.abianca.org.
AGENDA
Dopo una prima parte di preparazione quasi priva di confronti, settimana prossima la
Yama non farà altro che giocare, purtroppo lontano dagli occhi dei tifosi: domani,
infatti, la squadra decollerà con destinazione Eindhoven, Olanda, dove da martedì
a giovedì se la vedrà con Zeiler Köniz, Mulhouse, Münster e il già noto Vc Weert.
Indi, il trasferimento nella tedesca Liechtenstein, dove sabato e domenica ci sarà
la sfida al gotha della Germania: Rote Raben Vilsbiburg, Dresda e Schwerin, infatti,
sono rispettivamente la prima, la seconda e la terza classificata dell’ultima Bundesliga.
MONAVADAY
Dopo il confronto odierno con Villa Cortese, l’altra data da illuminare nel precampionato
Yama sarà la seconda edizione del Memorial Bruna Forte, in onda al PalaYamamay
alle 18 di sabato 4 ottobre con la Foppapedretti Bergamo. Quest’anno l’evento
è sponsorizzato dall’azienda Monava, assai vicina alla Futura Volley e leader
nelle spedizioni internazionali con l’oriente:
«La Cina è servita», infatti, è lo slogan dell’organizzazione con sede a Cardano al
Campo (0331/261621). Si entra con 5 euro e l’incasso sarà devoluto alle cooperative
Effatà e Speranza di Busto Arsizio.
BUSTO ARSIZIO Personaggio. Parlare con Fernandinha nuoce gravemente alla tristezza:
la ragazza di Rio comunica pace ed equilibrio, le sue parole non fanno una piega, sono
matematica pura al servizio dello sport. La faccia esterna della coscienza, invece, trasmette
armonia, estasi apparentemente raggiunta da una persona in equilibrio fra pallavolo, vita
materiale e immateriale. Poi c’è Rachel, cagnolina al quinto compleanno: «Mia figlia!»,
così la definisce. La brasiliana è una centrifuga, ride, pensa, scherza e salta. Confermiamo
l’impressione iniziale: conquistati. Alle 18 di oggi con Villa Cortese la prima verifica del
campo, l’aspetto più importante.
Fé, da dove cominciamo?
Siamo seduti in questo palasport, partiamo da qui: sono felice, la società non ci fa mancare
niente, la squadra è composta da ragazze serie e gli allenatori sono bravi. In Brasile
molti credono che solo da noi si lavori tanto in palestra, dovrebbero venire qui da Parisi,
lui fa la differenza. Poi cito Samarate, il paesino dove viviamo, ci sto benissimo perché
c’è tutto. Anche la mia Rachel è contenta, oggi (giovedì per chi legge, ndr) compie cinque
anni: stasera le preparo la carne.
Argomento cucina: è vero che adora stare ai fornelli?
Sono fuori casa da quando ho 16 anni, ho dovuto imparare per forza, poi mi sono appassionata
e sono pure brava. Appena trovo gli ingredienti che dico io invito a cena le altre.
È anche attentissima a tutto ciò che la circonda.
Sì, leggo ogni cosa venga scritta di me e sono già stata ad Arona, Lugano, Milano, ho visto
i laghi, i monti ma è ancora niente rispetto a quello che farò. Sempre insieme
a Rachel, mi fa fare i chilometri e per fortuna amo camminare: è merito dei miei genitori, sono insegnanti di educazione fisica e sin da piccola mi hanno educato allo sport.
La nostra casa è a Copacabana, con papà facevo sempre gare di corsa.
Da che età ha iniziato a vincere?
Mai vinto.
Copacabana significa pallavolo da spiaggia: preferisce il mondo libero o quella al
chiuso, dove comanda l’allenatore?
Sono palleggiatrice, è un ruolo di responsabilità, quindi allenarmi con una guida mi fa bene.
Cita spesso Dio come punto di riferimento: ne parliamo?
La mia famiglia non è molto religiosa ma ho studiato in una scuola cattolica, anche se appartengo
a un’altra religione, in portoghese si chiama espirita, lo spiritismo: in Brasile è al terzo posto dopo cattolicesimo ed evangelismo.
In sostanza credo nella reincarnazione e nell’ascesa verso il miglioramento, vita dopo vita.
Cosa vorrebbe diventare nella prossima?
Uguale a ora: sono soddisfatta di quello che Dio mi ha regalato. Lui mi dà forza e la
convinzione che se fai del bene, alla fine, torna indietro.
In tutto questo che ruolo ha la pallavolo?
Io penso, dormo, mangio pallavolo.
Una fotografia sul momento Yamamay?
Serve pazienza, ancora non abbiamo giocato una partita tradizionale, quindi non sappiamo
neppure cosa potere sperare da noi stesse.
Qui nessuno vuole peggiorare il sesto posto dell’anno scorso.
Sappiamo che dobbiamo essere almeno quinte.
La pressione è tanta, la avvertiamo: ma è pressione positiva, che spinge a correre.
Da palleggiatrice si è correttamente definita «con delle responsabilità»,
come va l’intesa con le compagne?
Fosse per me giocherei sempre a mille all’ora: veloce non è mai abbastanza. Infatti
mi trovo a meraviglia con Viganò. Comunque è l’alzatrice che deve servire le palle che le compagne vogliono attaccare, non il contrario, anche se io (ridendo, ndr) alla fine cambio le persone! Scherzo, il rapporto tra
chi dirige e chi, da me, per forza dipende è basato sulla fiducia reciproca. Va creato, se no la squadra non camminerà.
Samuele Giardina

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